
L’altra sera mentre mettevo a letto i bambini ho osservato la luce della lampada sul comodino.
Mia figlia la stava regolando e continuava a girarla prima verso il basso e poi verso l’alto.
Quando la teneva verso il basso, la timida luce della lampadina riusciva a illuminare solo il piccolo spazio fra il comodino e il letto, lasciando il resto della camera da letto immersa nel buio.
Ma quando la girava verso l’alto, verso il soffitto, quella luce così piccolina poteva liberarsi, rimbalzare sulle pareti e illuminare tutta la stanza.
Penso che sia una bella metafora della nostra vita: dovremmo poter fare esattamente così per vivere al meglio, trovare la posizione giusta dalla quale fare luce più luce possibile.
Se un posto, una persona, un lavoro, una condizione particolare ci fanno rimanere al buio o non ci permettono di brillare con tutti i nostri colori, abbiamo il dovere di cambiare.
Perché alla fine siamo tutti energia, un po’ come il sole; ma a differenza del sole che regala i suoi raggi infiniti indistintamente, noi siamo esseri finiti.
Abbiamo però un grande privilegio: quello di poter cercare lo spazio giusto al quale regalare il nostro calore, la nostra forza.
Alla fine, basta solo capire dove vale la pena di puntare la luce.
4 dicembre 2021
Paola Cavioni
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