Tempo di quarantena, aprile 2020

“Dicono che c’è un tempo per seminare
E uno che hai voglia ad aspettare
Un tempo sognato che viene di notte
E un altro di giorno teso
Come un lino a sventolare”

C’è tempo, Ivano Fossati

tempo

È un tempo di pace questo, ma il suono dei cannoni è quello delle sirene sulle strade.

Non si piangono soldati ma padri, madri, fratelli e sorelle, amici persi. Persi per sempre.

Ma è solo un tempo diverso, chiusi nelle nostre case che ci sembravano più grandi.

È il tempo del pane che lievita e della notte che non passa mai.

È il tempo del sole che sorge presto, delle giornate che si fanno più lunghe e ci fanno scoprire quanto fosse inutile il nostro affannarci di prima. Per cosa?

È il tempo infinito e sospeso del lutto e del pianto, della solitudine.

Del cambiamento, se avremo fortuna.

Ma è anche il tempo ritrovato degli abbracci e dei baci alla mattina. Ha il profumo dei nostri figli e il suono delle loro voci. È il tempo semplice di una colazione insieme.

È il tempo regalato al pensiero senza il rumore delle macchine sulla strada.

È un tempo che sembra vuoto ma che sta mostrando quanto vuote fossero tante vite così impegnate.

Le vite del non ho tempo.

E ora che abbiamo tutto il tempo del mondo, a malapena sappiamo cosa farne.

È il tempo delle preghiere di chi non crede in Dio.

Paola Cavioni

2 aprile 2020