Terra bagnata.
Gelata.
Anche così ne sento l’odore.
Novembre, da questa finestra la osservo.
Sento la pioggia a febbraio.
Acqua che forse disseta anche troppo.
Respiro l’aroma di primavera nell’aria di marzo,
sempre dalla stessa finestra.
Ed è sempre la terra a parlarmi.
Che brucia, e brucia ancora.
Sotto il sole di luglio che ha lunga vita nel giorno.
Brucia la terra in agosto, fin dal mattino.
Colori mischiati di erba e cielo,
E dove finisce l’una, l’altro lo abbraccia.
Una tavolozza d’impressionista, densa e intensa.
E gli occhi si perdono in questa vastità.
Occhi che vedono ma sentono insieme,
Oltre l’umano sentore.
Leggo in quel cielo, in quella terra
Il susseguirsi delle stagioni nella loro eterna danza.
Serve domandarsi che senso abbia tutto questo?
Cosa ha portato i miei occhi oggi, quale combinazione di casi.
La natura è fatta per porre domande,
E non volere risposte.
Solo così si continua a vivere.
Paola Cavioni